La cucina italiana è famosa in tutto il mondo. In qualsiasi città tu possa andare troverai ristoranti che tentano di riprodurre (riuscendoci o meno) i nostri piatti tipici. E come dargli torno? Possiamo vantarci di avere una delle cucine più buone al mondo. Tutte le regioni italiane hanno un qualcosa di tipico, buonissimo e particolare, oggi voglio però soffermarmi su quello che la Sicilia ha da offrire ai buon palati di tutto il mondo.
Quindi, quali sono questi meravigliosi piatti tipici che la nostra Sicilia può regalarci? Quelle pietanze alle quale ogni siculo che vive all’estero che si rispetti ripensa con rammarico giornalmente e che purtroppo è quasi impossibile riuscire a trovare in giro?
Ecco qui una lista dei 10 più buoni (in ordine casuale) :
- Pane panelle e crocchè: Immaginate una pagnotta ripiena di crocchè (un impasto di patate) e panelle (delle sfoglie di farina di ceci fritte), con una spruzzata di limone sopra. Ok, forse dalla mia descrizione non sembrano chissà cosa… ma provatele e mi direte!!!
- Caponata: personalmente una delle cose più buone al mondo. Dovete sapere che ogni singolo siciliano dirà che la caponata della propria nonna è la più buona. Poveri ingenui, non hanno mai assaggiato quella della mia di nonna! Ma cos’è? Di cosa stiamo parlando in pratica? Cubetti di melanzane fritte con salsa di pomodoro, capperi, olive, sedano e cipolle, il tutto in agrodolce. Solitamente se ne cucina a quantità industriali e si congela anche per l’inverno. Mangiatela accompagnata dal pane, mi raccomando!
- Melanzane alla parmigiana: rimaniamo in tema, fette di melanzane fritte con salsa di pomodoro e parmigiano. Tipico estivo. Il giorno dopo è sempre più buona!
- Arancine: chiamatele al maschile o al femminile, saranno comunque ottime. Intorno a queste buonissime palle di riso ripiene di carne (detta ACCARNE), burro e prosciutto (detta ABBURRO) o qualsiasi altra casa vi venga in mente, c’è una grande disputa per quanto riguarda il nome. Una metà della Sicilia, capeggiata da Palermo, sostiene che il nome sia “arancinA” (tifo e credo fermamente in questa opzione), l’altra metà, capeggiata da Catania, sostiene si dica “arancinO”. Motivo di grande litigio tra palermitani e catanesi ma sono sicura che tutta la Sicilia sia d’accordo nel dire che non potete perdere l’occasione di assaggiarle.
- Cannolo siciliano: credo che tutti in realtà sappiano di cosa stiamo parlando, una croccante cialda fritta ripiena di ricotta dolce con gocce di cioccolato. Bis assicurato!
- Cassata siciliana: di cassate ce ne sono due tipi, quella tradizionale e quella al forno. La prima, super colorata, è un pan di spagna con ricotta dolce, gocce di cioccolato ricoperto da uno spesso strato di pasta reale e frutta candita. Quella al forno, la mia preferita, non è altro che pasta frolla ripiena di ricotta e gocce di cioccolato, con una spolverata di zucchero al velo.
- Pane con la milza: in siciliano “pane ca meusa” ed è una pagnotta ripiena di milza, e a volte polmone, di vitello. Potete prenderlo “maritatu” (ovvero sposato), in questo caso vi verrà servito con del caciocavallo o ricotta salata sopra o “schettu” (single) ovvero solo con un po’ di limone. Posso immaginare la vostra faccia in questo momento, ma non fatevi ingannare dall’aspetto magari poco invitante e assaggiatelo. Non ve ne pentirete!
- Anelletti al forno: (chiamati dai palermitani semplicemente “pasta al forno”) ovvero anelletti di pasta con ragù, messi in una teglia e conditi con salumi, uova, piselli o semplici (a discrezione di chi cucina), spolverata di pangrattato di sopra e via a cuocere in forno. Buonissimi!
- Brioche col gelato/granita: intanto la brioche in sé, non so come descriverla se non come una sorta di pane dolce, super soffice, morbido e profumato. Col tuppo ancora meglio, ovvero un pezzo di impasto in più appoggiato sopra che si può staccare ed essere il primo boccone della brioche. Bè a noi siciliani piace mangiarle anche con il gelato dentro o accompagnate ad una buona granita.
- Pasta con i tenerumi: una minestra assolutamente tipica del palermitano. Ho scoperto di recente che con la parola “tenerumi” si intende sempre qualcosa di diverso a seconda della città italiana di provenienza. In questo caso, quando parliamo di tenerumi, ci riferiamo alle foglie larghe della zucchina lunga. Il frutto è verde chiarissimo, le foglie invece verde scuro e vellutate. Dategli una veloce sbollentata e cuocetele con pomodoro e aglio e associateci uno spaghetto tagliato a pezzettini. Difficile trovarla in giro, dovete farvela cucinare da un palermitano, e nonostante sia una minestra calda è possibile mangiarla solo nel periodo estivo.
Mi raccomando, se vi capita di andare in Sicilia, portate questa lista con voi e non perdetevi neanche uno di questi deliziosi piatti.